Feb 28, 2012

Posted by in Blog, I miei foto-racconti di viaggio, Vacanze in Thailandia | 32 Comments

Bangkok: the City of Angel – 2° parte

21 gennaio 2012
Per visitare senza colpi di calore l’antica capitale della Thailandia, Ayutthaya, decidiamo di acquistare un tour organizzato di un giorno: partenza intorno alle 7 del mattino in autobus  e rientro alle 17 in barca, con visita guidata dei principali monumenti e pranzo in navigazione durante il ritorno.
Per la rovente esperienza fatta il giorno prima e la temperatura all’ombra, per noi sempre restii ai giri organizzati ed ai pacchetti all-inclusive, si è rivelata invece una scelta felice e salva -marito che proprio il caldo non lo sopporta…La fatica è più che dimezzata, si fanno piccoli spostamenti ed i bus sono rigorosamente con aria condizionata; anche troppa per i nostri gusti! Mi domando:perché tenerla a manetta consumando ed inquinando, quando basterebbe regolarla a qualche grado di meno con una buona funzione di deumidificazione per salvarsi dall’afa tropicale? Mah!!
La prima tappa è il Bang Pa-In Palace, a circa 18 chilometri a sud di Ayutthaya è noto  per la bellezza e lo sfarzo del suo Palazzo Reale, un complesso residenziale immerso nel verde, costruito in diversi stili architettonici e un tempo residenza estiva reale.
Questi diversi palazzi sono stati edificati sopra ed attorno a tre isole sul fiume.


E’ la volta di Ayutthaya, vera mèta del tour. Chiamata anche “Suhkotai” che significa “la città della felicità”, simboleggia la Thailandia di una volta. E’ capoluogo dell’omonima provincia in Thailandia e può considerarsi un’isola posta alla convergenza di tre fiumi, fra cui il Chao Phraya che attraversa anche Bangkok, a soli 70 km in treno dall’attuale capitale.
E’ una delle più belle città dell´Asia, caratterizzata dalle magnifiche rovine di templi e di palazzi del 1350. Prima capitale del Siam, questa antica città è un vero tesoro dove l’arte si mescola abilmente alla storia. Ayutthaya trabocca di templi di origine siamese. Città turistica, offre purtroppo ai suoi visitatori solamente splendide rovine che testimoniano tuttavia lo splendore passato dei suoi templi e palazzi. L’Unesco ha classificato questo sito nel “patrimonio mondiale dell’umanità”.
Senza annoiarvi troppo con la storia voglio solo raccontarvi che la fortuna di questa città iniziò per disgrazia, ovvero da un’epidemia di varicella e vaiolo che costrinse alla fuga dalla precedente capitale.
In 400 anni si susseguirono 35 re che controllarono gran parte del Siam ed ampliarono la città.
La città ha conosciuto periodi di grande splendore e prosperità, con intense relazioni commerciali con i paesi dell’Asia e dell’Europa. Nella seconda metà del ‘700 però la città subì assedi e saccheggiamenti ad opera dei Birmani, finché la capitale del regno non passò a Bangkok. La città fu poi ricostruita più ad est rispetto a dove sorgeva prima di essere devastata dagli invasori. Ma le vestigia di un passato così nobile restano ancora visibili ed accessibili, a prolungarne rispettosamente la memoria.
Molti gli edifici religiosi, sopravvissuti agli incendi grazie all’usanza di edificarli in pietra, anziché in legno come le normali case. Uno su tutti il Wat Mahathat, un tempo centro rituale della città, venne completamente distrutto dai Birmani ma le sue rovine e i resti di numerose statue di Buddha sparse qua e là rendono questo tempio particolarmente interessante. La più fotografata è di sicuro la suggestiva testa di Buddha incastrata fra le radici di un albero che ho simbolisticamente collocato in testa al post.

    


Solitamente reputato il tempio più bello della città, il Wat Phra Sri Sanphet, presenta invece tre grandi Stupa dedicati al re Boromatrailokanat (che nomi impossibili si davano!) e ai suoi due figli.


La città antica, che si racconta sia stata progettata come un mandala gigante, con fossati e terrapieni ad emblema dei grandi mari, il palazzo reale come centro paradisiaco ed altri edifici costruiti intorno in ordine cosmologico, è ovviamente circondata da quella moderna con pub ed hotel spesso anche in stile occidentale, ma questa parte proprio non ci interessa e per fortuna neanche all’organizzatore del tour.
Si rientra a BK in barca, finalmente al fresco. Un piacevole pranzo a bordo con buone opzioni vegan ma anche semplici piatti appositamente preparate per noi 😀
    


Dopo due ore di navigazione siamo di nuovo in città e volendo godere ancora della luce e di un sole meno cocente, facciamo un giro per l’Amuleth market attraversando coloratissime bancarelle di frutta e corone di fiori votivi. Liches, rambutan, mangustan, una gioia per gli occhi e le pance fruttariane!


Qui mi sono regalata una strepitosa centrifuga di carambola, il frutto giallo con la sezione a stella: mai bevuto un succo buono così!
Ogni thailandese ha un amuleto portafortuna al collo, rappresentante la loro divinità. Visto quanti ne porta il nostro hippy-spremitore di frutta?!


Ovviamente anche Linda cerca il suo…

Ad ogni angolo ed in ogni ora è possibile mangiare qualcosa, ma di vegan, oltre alla frutta, ho finora trovato solo questo…

Prima di rientrare decidiamo di dare un’occhiata al famoso Patpong market. Lo raggiungiamo con il raggelante Skytrain, famoso per la sua rapidità ed efficienza, ma noi ce lo ricorderemo soprattutto per il freddo patito al suo interno: almeno una decina di gradi di differenza con la temperatura esterna, ma si può!?
Sarà che ormai di market ne abbiamo visti diversi, così di Patpong poche cose ci rimangono impresse se non qualche simpatica e multicromatica chincaglieria.

22 gennaio 2012
Un’altra levataccia anche oggi, ma si sa, se si vogliono vedere molte e non patire il caldo, bisogna alzarsi presto! (è quello che ho raccontato a Linda per convincerla a scendere dal letto…)
Alle 6.30 siamo già fuori dell’albergo ed è caldo come fosse un mezzogiorno di agosto italiano. Abbiamo preso un ultimo tour per visitare l’unico ed originale Mercato fluttuante di Damnoen Saudak: ci è stata descritta come un’esperienza divertente, perchè non provare allora!!
Dopo un’ora di bus facciamo una sosta per vedere la lavorazione del cocco, grossa fonte di sostentamento locale, ma ormai seconda al turismo, per ottenere i prodotti più diversi, dal sapone, allo zucchero, dall’olio agli accessori e suppellettili…


Si riparte per il mercato e lo raggiungiamo con una barchetta superveloce, passando per i canali, sotto le noci di cocco, sfrecciando accanto ai villaggi di palafitte e vedendo scorrere l’autentica vita sul fiume in mezzo alla foresta tropicale…


L’aria quì è più fresca e favorevole così ci perdiamo per il mercato più volentieri tra i prodotti ed i ristoranti galleggianti…


Ci rendiamo presto conto che purtroppo fluttuano più i turisti che le merci, ma questo mercato galleggiante è comunque singolare e molto vitale e non ci pentiamo di essere lì.
Sulla strada del ritorno ci fermimo a visitare brevemente in tempio con il Chedi più alto della Thailandia.


E’ quasi l’una ed il caldo è di nuovo asfissiante per noi, ma non per i centinaia di fedeli intenti a pregare ed ingraziarsi con doni e silenziose suppliche i favori del loro Buddha rovente…


Un’altra sosta per vedere la lavorazione artigianale del caratteristico legno teck thailandese e, con i manufatti più singolari, non possiamo non scattare qualche foto…


Si riparte per il pranzo al Resort “Rose garden” dove mangeremo in buona compagnia (sembra che tutti i turisti della zona si siano fermati a mangiare quì 🙁 ), ma almeno siamo al fresco. Oltre alle abbondanti verdure e frutta fresche, hanno attrezzato un vegetarian corner, ma è tutto molto speziato ed in stile indiano, (come se non ci fossero vegan opzioni internazionali) e così quasi tutto sa di cumino …  Ci salvano i soliti involtini primavera, sempre buoni ma, dopo anni senza fritto e senza avvertirne la mancanza, in pochi giorni ho abbondantemente superato la mia soglia…
     
Dopo il pranzo ci attende uno spettacolo “digestivo”: un giro dentro un tradizionale villaggio thai ricostruito approssimativamente, gli elefanti ammaestrati che Linda ha insistito per vedere, salvo poi pentirsene vedendoli obbligati a fare stupidaggini innaturali solo per il “divertimento” dei turisti, seguito da danze thai e dalla rappresentazione dei rituali del matrimonio e dell’investitura dei  monaci, il tutto in una costruzione all’ombra e opportunamente ventilata per un piacevole sunto di cultura e tradizione del territorio.


Rientriamo nel pomeriggio, catapultati in mezzo al traffico di BK. Siamo stanchi nonostante sia stata un’escursione quanto più possibile protetta dal caldo e dagli imprevisti. Poche ore ci restano nella capitale: di templi, di mercati e soprattutto di afa ne avevamo abbastanza e così decidiamo di riposarci e di rinfrescarci per quanto possibile al Lumpini Park, vicino al nostro hotel.
Devo dire che è stata una buona idea: una grande area verde ed alberata con laghetto e perimetro destinato al jogging, attrezzature per qualche esercizio muscolare ed una zona giochi per bambini che fa al caso nostro.
Linda si rilassa e si sgranchisce, un po’ costretta e limitata dalle mète ed i tempi stretti e stabiliti, ora è finalmente a briglia sciolta!


Presenze inaspettate nel tranquillo laghetto, lunghe un paio di metri compresa la coda…


Scende la sera e non ci perdiamo questo ultimo tramonto metropolitano.

Anche se io mi trovavo dietro la macchina fotografica e Linda scorazzava per il prato, sentivo che in questo ultimo scatto della giornata c’eravamo tutti e tre…

Approfittiamo infine per spulciare la nostra lista di ristoranti scaricati da “Happy Cow” e, tra le varie opzioni della zona scegliamo l’italian restaurant “Govinda”.
In realtà la scelta è più di mio marito che dopo un po’ si stufa di provare i piatti locali e che finora non gli sono neanche piaciuti, poco vegan e molto piccanti, ma il pensiero è soprattutto per Linda. Anche lei ha fatto fatica a tavola rinunciando spesso al pasto, ma dopo due giorni di mangiate approssimate è ora di una vera cena e sappiamo che all’italiano in qualche modo riusciamo sempre a farla.
Il ristorante, complicato da trovare, è semplice ed accogliente ed è pieno di indiani. I proprietari, una coppia vicentina, hanno studiato un ricco menù con piatti vegetariani della tradizione  e sostituendo la carne con i derivati della soia.
Ecco la nostra cena ricca di soddisfazione per tutti: dopo un’insalata verde con salsa di cipolle e bruschetta al pomodoro, ordiniamo Pizza rossa veg, Mix di verdure grigliate
    
Gustosi spiedini con pollo, pancetta, salsiccia e gamberi veg!

E non ci siamo fatti mancare neanche il vegan organic cake con gelato al limone! Quando si ha la fortuna di trovare un dolce veg, va sempre preso, non trovate!!?

  1. allora,ascolta bene cara Marta…hai per caso deciso di morire d’invidia? Nel senso : morire x gli improperi lanciati dai tuoi fans italici rimasti nelle patrie terre costretti tra allucinanti corse scuola-università-ufficio-casa , obbligati a sorbirsi la solita “minestra vegan” (però quant’è boona) e a lasciarsi annoiare/deprimere dalle notizie dei tg di partito?no,dillo tranquillamente perchè inizio io!!!

    scorrendo le prime foto (è la prima cosa che faccio..poi leggo tutto diligentemente ma primo mi rifaccio gli occhi!) ho pensato:ma guarda come godono!! poi ho spento l’ira funesta e mi sono goduta tutta la puntata, sorseggiando una parola dietro l’altra, contemplando un quadro-foto dopo l’altro..CHE PARADISO !ho deciso che voglio andare in Thailandia..prima o poi..non so che altro dire pechè tutto si autocelebra da sé! conosci la sindrome di Stendhal? credo di soffrire!!

    che bello intravedere tra una statua e l’altra qualche bella opera della splendida arte del Bel Paese:complimenti per la tua “happy” raggiante family!!!

    • 😆 Ma quanto sei fuori!!!!!
      Spero l’invidia non faccia questi danni: mi piace raccontare e condividere ma non ostentare, spero si capisca, ma dalla vostra parte mi farebbe lo stesso effetto! Ma io continuo a godermela lo stesso, finchè posso, ed in barba all’invidia più insana perchè a quelle corse allucinanti tra casa, ufficio, scuola, spesa, cucina, lava, stira e stendi (…il mio è più lungo…) e a quello schifo di tv italica dovrò tornare…ma la solita minestra seppur buona e vegan giammai; che l’ho fatto a fare un blog di ricette se non per avere più fantasia a portata di mano, quando il cervello sarà in tutt’altro affaccendato?!!
      Continua a seguirmi, ci sono altre 3 puntate una più bella dell’altra, poi potrai correre a prendere i biglietti !! 😉

  2. Eccomi,eccomi..pronta in prima fila….aspetto che si spengano le luci!!!

    P.s.: si è capito che sono fuori come un balcone? e che ci devo fare? E’ che mi disegnano così!!! 🙂

    • Allora attacco play!
      Com’è che fai? Prima guardi tutte le foto-cartoline poi torni diligantemente a leggere?!
      E però non vale!! Io ci metto ore, giorni a sistemare tutto per bene: cronologia, colori, coerenza di racconti, questa sopra e quella sotto… e voi mi “rovinate” tutta la suspance con le sbirciatine a tutto il post!!!!!!!
      Sì, sì, sei in piena sindrome di Standhal, ma quì è difficile che te la farai passare 😉

  3. Lo faccio anch’io!!!:-D
    Prima guardo le foto meravigliose,adoro i paesi orientali,e poi torno all’inizio e leggo tutto 😉

    • Grazie Raffy, che bello che apprezziate i nostri scatti! In realtà sono tutti miei esclusi quelli in cui sono ritratta e le foto in notturna dove serve la super camera di Luca!!
      Hei, non siete tenute, se volete solo guardare le foto, come si faceva da bambini con i libri illustrati, senza leggere le didascalie non mi offendo!! Il racconto è soprattutto per me, mi piace ricordare nomi, date e luoghi, penso fissi meglio la memoria dei momenti felici e riguardarli a distanza di tempo è un pò come ripartire 😉

  4. Mi sono segnata entrambi i post da guardarmi con tranquillità a casa durante il fine settimana….così viaggerò anche un po’! ^_^

  5. bellissimi reportage!!!
    e siete davvero fotogenici!..conservate nel cuore questi stupendi ricordi, le vacanze sono le cose più belle (a parte la salute, la famiglia ecc) che si possono desiderare!
    Io purtroppo ne sono digiuna da un pò..da quando è nata la mia piccola restiamo più nei paraggi e i viaggi lontani sono da rimandare!
    ma l’aria esotica, l’asia in generale è stupenda..e non vedo l’ora di tornarci..grazie a te che me la fai gustare così bene!!! 🙂

    • Grazie! Sono felice che anche un assaggio virtuale ti fa piacere!
      Anche noi abbiamo iniziato a spostarci sensibilmente da casa quando Linda aveva 2-3 anni, ero più tranquilla così, ma loro non hanno problemi di sorta, i patemi sono solo di noi genitori…Quanto ha la tua piccolina?!

    • Eh, la mia piccola ha 20 mesi, ma a maggio nasce la sorellina per cui abbiamo ancora troppo tempo per affrontare seriamente un viaggio in asia..
      Puoi immaginare quanto mi manca!!
      Un bacio a te e family!!

  6. Grazie e alla prossima puntata.

  7. Non ce nè una in particolare sono tutte belle, lo dice pure zia Franca. Baci Baci.

  8. Bella anche la 2° puntata! 🙂
    Grazie a te ho visto Ayutthaya che per motivi di tempo avevamo dovuto saltare! Ho notato che i souvenir non sono cambiati negli anni, mi riferisco soprattutto ai fermacapelli in varie forme!!!
    Mi spiace che non abbiate trovato tanti piatti vegani! io ero riuscita a mangiare tanto tempeh e tofu, ma i ristoranti li trovavamo a caso essendo con 2 amici onnivori che si rifiutavano di entrare, ahimè, in ristoranti vegetariani…. 🙁

    Aspetto la 3° puntata…. 😉

    • Allora ti ho fatto fare la tappa mancante! Devo dire che meritava davvero…
      No, poca scelta e sempre a fatica se si esclude la frutta: ma non ci poteva bastare, avremo dovuto trascinarcela dietro o comprarla ogni due ore! Comunque ce la siamo cavata ed alla fine qualcosa si è trovato, ma lo vedrai meglio nei prossimi post 🙂

  9. Anche quì tutto stupendo, di questo reportage si apprezza soprattutto il ritrovato contatto con la natura, anche se troppo chiassoso a causa dei tanti turisti, decisamente bello ed interessante anche questO 🙂
    Ottimi i piatti, soprattutto gli ultimi più affini alla nostra cucina e vegan e bravi i ristoratori italiani!
    Ti capisco con il fritto, io non lo mangio mai e lo sai… Ma se dovessi per forza credo che mi sentirei decisamente pesante! Ma ora con i tuoi piattini deliziosi e non fritti vi riprenderete alla grande.
    Mi piace moltissimo l’ultima foto del tramonto… E quello che hai scritto a riguardo!

    Ora non ci resta che attendere gli altri reportage ed immergerci ancora nella magia Thailandese…

    W la frutta comunque! Troppo bella e buona!!!!!! 😛

    • Grazie, sei sempre così attenta ai dettagli e pure una romanticona 😳
      Sì nei prossimi ci sarà ancora più verde e natura selvaggia, soprattutto gli ultimi due!!
      Per il cibo ci siamo ripresi subito ma non ti nego che la mia cucina è mancata tanto tutti e tre 😉
      We love fruit 😆

  10. Sono tornata!!!!! questa mattina ero di fretta, per questo post è necessario prendersi tempo, per leggere e sognare…….. 😛

  11. bellissima anche questa puntata! alla fine avete trovato la varietà di frutti che cercavate, che bellezza!
    e che bellezza anche quel dolce veg, avete fatto strabene ad approfittarne, ordinarlo e papparvelo!
    bellissimi anche i templi, un posto davvero straordinario!

  12. Ecco se potessi mollare davvero tutto verrei sicuramente a trovarti per respirare un po’ di pace in mezzo a tutti quei templi così silenziosi e dove ascoltare il silenzio ti riempie l’anima 🙂 Meraviglioso reportage come sempre, ci si riempie gli occhi guardando queste foto meravigliose :-)Baciotto a tutta la famiglia 🙂

  13. Ps: perchè non riesco proprio ad iscrivermi al tuo blog 🙁 Non puoi farlo tu per me?

  14. Gianluca says:

    Ciao Marta, ricordi quando prima di partire ti dissi che sarebbe stata un’esperienza molto affascinante?
    Beh, seguendo i vostri viaggi e vedendo le vostre splendide foto penso che la mia impressione fosse corretta.
    Le foto sono splendide, così come i posti che state visitando. Facciamo così, quando tuo marito tornerà in Italia sarò ben felice di sostituirlo!!!

    Ciao ciao and have a good time!!

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