Posted by marta in Blog, Feste ed occasioni speciali | 26 Comments
Matrimonio italo – cinese!
Finalmente il giorno è arrivato e tutti e tre, vestiti a festa, partiamo per l’hotel “Sheraton” di Wuxi (40 minuti di macchina da casa nostra), dove si festeggeranno le nozze italo-cinesi di Candy e Filippo. Siamo un pò in ritardo, ma per le 18.00, ora dell’invito, ce la dovremo fare.
Con in mente il rituale italiano, sono un pò spazientita perchè già immagino di perdermi qualcosa, ma Luca mi tranquillizza: non sono gli ospiti ad attendere l’arrivo degli sposi, ma è la coppia, già formalmente maritata qualche giorno prima, con tanto di fedi già al dito, ad accogliere uno ad uno tutti gli invitati, sulla soglia del locale!
Così è: sorridenti e belli come il sole, lei avvolta in un’abito bianco di stile occidentale, lui con un classico scuro di italica sartoria, gli sposi ci attendono nella hall dell’albergo e, dopo foto e telecamera di rito di cui si occupano i numerosi assistenti, ci fanno salire nella stanza del ricevimento. Loro saliranno tra poco, dopo aver accolto gli ultimi ritardatari. Questo è lo scintillante ingresso:
Già pronte e in bella mostra si possono sfogliare, già stampate su un album, le foto degli sposi.
Quì è consuetudine che gli sposi facciano il servizio fotografico prima, anche molto prima del giorno del loro matrimonio, in diversi contesti, con sfondi naturali e non, numerosi cambi d’abito (a noleggio) e di acconciature (in questo caso e per ovvi motivi, solo per la sposa 😉 ) così da poter mostrare le immagini più belle già al ricevimento.
In una giornata piena, da mattina e sera, sotto la guida di una truppa tra fotografi e assistenti, fanno tutti gli scatti necessari, che poi vengono scelti, stampati e confezionati per il lieto evento. Eccone alcuni “rubati” dall’album:
Questa non è proprio una cattiva idea: nei nostri matrimoni gli sposi devono fare troppe cose nello stesso giorno rischiando di godersi ben poco della festa e correndo, a tempo di record, dalla chiesa, alle foto, al ristorante e gli invitati. Se la prendono giustamente un pò più comoda, spaziano nelle ambientazioni e possono scegliere ache un bel giorno di sole!! 😉
La sala che ci accoglie è ampia e semplice: sulla sinistra un palco dove già staziona una torta a più piani, al centro tavoli tondi, sedie rivestite di bianco, centrotavola con girasoli e gerbere gialle, per accogliere gli invitati ed a destra, ad occupare tutto il fondo della sala, il buffet già pronto e tenuto caldo dalle candele.
La luce è veramente poca e purtroppo già prefiguro che le foto non verranno un gran chè…(ecco perchè ci ho messo tanto a postare questo reportage: ore per recuperare qualche buona foto…)
Ci accomodiamo al tavolo per gli “italian”, riservato ai colleghi di lavoro dello sposo dove ho il piacere di rincontrare qualcuno e fare nuove conoscenze. Ad ogni posto, accanto ai bicchieri, già si trovano le bomboniere .
Agli altri tavoli, quindi in netta maggioranza, solo invitati cinesi: abbigliamento ed atteggiamento molto easy.
Poveri noi occidentali, a pensare per giorni cosa indossare in una occasione come questa, finendo sempre per concludere che non abbiamo “nulla” da mettere…
Ci siamo! Gli sposi entrano e salgono sul palco. Alle loro spalle vengono proiettate in sequenza continua le loro foto più belle: da fidanzati, durante le vacanze e dal book fotografico fresco di stampa.
Ad aspettarli ed introdurli nessun prete in toga, nè Sindaco con fascia, ma in abbigliamento casual c’è…una presentatrice!! Non so cosa dice, si esprime solo in cinese, ma credo faccia da “moderatrice” all’evento, con tanto di microfono, introducendo gli sposi.
Poi la parola passa ai protagonisti della serata: prima a lei che si rivolge ai suoi ospiti e successivamente a lui che in inglese saluta tutti, ringrazia per la presenza augurando agli intervenuti una bella serata insieme.
Ecco a cosa stiamo partecipando: nessuna cerimonia, nessun rituale, nessuna formalità ma solo una festa in onore di una coppia già giuridicamente unita in matrimonio!
Ora mi sarei aspettata che gli sposi avessero dato il via alla cena a buffet ma anche su questa aspettativa mi sono dovuta ricredere.
La spigliata moderatrice dell’evento fa avvicinare gli sposi alla torta… per il taglio!! Premesso che tutti i piani della torta, eccetto uno, erano finti (ma ce ne saremo resi conto solo alla fine, insospettiti dall’aspetto e tamburellandone la superficie), la coppia aveva a disposizione solo una piccola porzione tutta panna, per il benaugurale affettamento!
Poi tutti in piedi per un brindisi, anche all’italiana, con l’incrocio dei calici!
Che strana sensazione : ci sembrava di iniziare dalla fine!!!!!!!!! 😀
Che fosse la torta nuziale la prima portata in un buffet matrimoniale cinese l’ho effettivamente temuto…
La sensazione era di essere già arrivati ai saluti ma eravamo lì da quindici minuti!!
Ma nooo, non era ora di andare!
Dopo l’applauso gli sposi scendono dal palco lasciando la scena alla musica ed a due simpatici cantanti (il volume era deciso ed una delle casse era proprio dietro di noi 🙁 ) ed aprono la cena. Candy intanto si allontana per un cambio di abito e acconciatura…
Sono solo le 18.30 ma anche per i grandi eventi, in Asia è consuetudine cenare presto, anzi, per qualche cinese sarà sembrato già troppo tardi!
E quì viene il bello per noi. Lo ricorda soprattutto chi ha letto Invito a nozze, l’altro post sull’argomento…
Pronti per un primo giro perlustrativo, tra vassoi, boulle e zuppiere alla ricerca della nostra cena vegana, dopo i tanti accordi in merito presi con lo chef, ci avvicina una cameriera dicendo che ci potevamo accomodare perche avevano preparato “something special for us”! Bene!!
Così, nonostante la curiosità di sollevare una ad una quelle campane metalliche, desisto dall’intento e torniamo al tavolo dove già cia aspetta un’insalata mista.
Niente di chè direte. Certo, eppure è molto difficile trovarla in un ristorante cinese e pressochè impossibile gustarla come apripasto. Eravamo quindi sulla buona strada…
Alla prima forchettata (evviva! forchette, cucchiai e cortelli per tutti e nessuna bacchetta in vista!) arriva anche una zuppina di verdure ed un piatto di spaghetti. Il tempismo era terribile e l’aspetto non era molto invitante ma proveremo tutto.
Ci affrettiamo sulla verdura cruda per evitare che il brodino si freddi e che la pasta si scuocia ancora di più…
Purtroppo l’aspetto dei piatti era migliore del gusto: la zuppa era piuttosto un minestroncino insipido che neanche a farci apposta e gli spaghetti sembravano fatti da un novellino; già scotti, con un sugo di pomodoro praticamente crudo come il mix di verdure aggiunto all’interno, non l’ho neanche fotografato… Pure Linda, che ama gli spaghetti anche appena tirati su dall’acqua, è riuscita ad andare oltre l’assaggio reclamando qualcos’altro.
Arrivano anche i boi choi, una simpatica verdura tipica cinese: appreziamo lo sforzo ma purtroppo andiamo di benino in peggio: è l’unica verdura cinese che non riusciamo a mandare giù. Non riesco neanche a descrivervi il sapore, perchè non ricorda nient’altro di simile. Chi li ha assaggiati sa di cosa parlo..
Dell’infinita varietà di buonissimi ortaggi che questa terra offre, proprio questi dovevano andare a scegliere!!!!!!!
Cominciamo a temere per la nostra cena! Visto che le portate “special” sembrano essere finite e noi di fatto abbiamo solo mangiato l’insalata mista torniamo al programma iniziale: vedere se tra le tantissime portate pensate per tutti c’è qualcosa che va bene anche per noi.
Per fortuna sì! Certo, niente di particolare, ma non andremo via con la fame…
Oltre al riso bollito ed alla pasta bianca ( 🙁 ) troviamo un bello spazio riservato alla frutta fresca, alle verdure crude ed a quelle sottolio dove scoviamo le nostre preferite e di importazione italiana: olive, pomodorini e capperi. Finalmente iniziamo a ragionare…
E poi: Dim Sum farciti con le verdure cotte, patate arrosto con il rosmarino, broccoli al vapore saltati, pane integrale, panini alle noci e… basta.
Poche cose, piuttosto semplici, casalinghe direi, ma devo dire ben fatte. Riempiamo il piatto un paio di volte con queste pietanze e siamo apposto.
Linda ovviamente è più presa dal gioco con gli altri piccoli invitati, dalla smagliante sposa e dal correre intorno ai numerosi tavoli, piuttosto che dalla sua particolare cena…
Durante il pasto gli sposi si muovono tra i tavoli salutando gli ospiti, i cantanti alternano canzoni tradizionali a successi evergreen in inglese, i bimbi abbandonano anzitempo il loro posto a tavola calamitati da un ampio ed attrezzato spazio con scivolo e giochi a disposizione, gli adulti fanno la spola tra tavolo e buffet, qualche foto con gli sposi e condividono la cena, del buon vino rosso italiano e le ultime esperienze e vacanze fatte alla scoperta di questa magica terra, e la serata scorre serena e rilassata.
Anche gli invitati si alternano al tavolo degli sposi per portare il proprio dono e per un personale brindisi.
Non c’è lista nozze o dei desideri: i pratici cinesi regalano generalmente soldi, ma attenzione alla busta! Deve essere rigorosamente rossa, simbolo di felicità e prosperità. La nostra busta poi, portava anche tutte le nostre firme, anche quella di Linda, ovviamente, che in perfetto stampatello, esattamente sotto il mio, ha scritto il suo nome con accanto un cuoricino. Aveva anche anzitempo preparato un suo personalissimo regalo: un disegno di Candy e Filippo che lasciano le loro case per sposarsi ed andare a vivere insieme! (Lei non sapeva che sono anni che convivono…)
Vi dicevo del brindisi: altra tradizione fatta per far ubriacare i convenuti ma soprattutto gli sposi.
A meno che non si dichiari di essere completamente astemi e che una goccia di vino potrebbe esserti fatale in quell’istante, se ti trovi ad un tavolo in cui viene richiesto, il bicchiere viene riempito e va svuotato preferibilmente in un colpo!! Poichè tutti gli ospiti si sono recati al tavolo degli sposi per queste alcoliche congratulazioni, immaginateli alla fine della serata!!
A vederli però, sembravano reggere benissimo…io sarei capitolata…
La nostra cena, praticamente a sorpresa, è agli sgoccioli; manca solo il dolce!
Vedendo di che ben di Dio il pasticcere era stato capace con gli ingredienti tradizionali (fingher food di tiramisù, cheese cake, muosse al thè verde ecc)…
continuavo imperterrita ad essere ottimista…mi aspettavo che stupisse anche noi!
“Se riesco a preparare discrete cosette anch’io improvvisando in cucina e senza conoscere l’arte culinaria, chissà che può fare un chef con le giuste indicazioni!” – pensavo ansiosa.
E in effetti la sorpresa ce l’ha fatta…e che sorpresa!
L’aspetto del dolce era veramente pessimo, ed il commento di un commensale “sembra che ci ha vomitato qualcuno” non è molto fine ma ci ho riso anch’io, perchè rendeva l’idea!
Guardatelo! neanche le torte di argilla in giardino che facevamo da bambini venivano così!
Il sapore? Passabile per la cremina sopra, fatta credo con latte di soia, farina, zucchero e cacao, ma non pervenuto per l’interno. Mi sono rifiutata di fotografarne una fetta perchè nemmeno a farla con il didò poteva venire più pressata!!
Sapete quando vi dimenticate di mettere il lievito nel ciambellone? Ecco, era così!! Che delusione!! 🙁
E pensare che gli avevo inviato tante semplici e belle ricette. E ci avevo scomodato anche qualche link di “Magie Vegan di Chicca per dargli delle ottime possibilità di riuscita e successo!!
Se avessi ascoltato Luca ed avessi chiesto un banale croccante alla frutta secca, sarebbe stato meglio …
Cara Chicca, eravamo troppo elettrizzate ed ottimiste! Purtroppo sembra proprio che chi non ha dimestichezza con la cucina vegan, pensa che mangiamo piatti banali, monotematici e insapori, così la loro creatività si appiattisce e anni di scuola sembrano ad un tratto inutili! Perchè?! Ignorano invece che piatti fantastici si possono creare e che ventaglio di gusti ed accostamenti quotidiani sono presenti sulla nostra tavola solo sosstituendo qualche ingrediente!
Credo quindi, cari vegan lettori, che di magie vegan, dovremo ancora continuare a farne da noi!!
Intanto i vassoi del buffet cominciano a svuotarsi di contenuto e di avventori, i camerieri ci liberano come ombre dai piatti semivuoti e rallentano il rifornimento di vino.
Sono le 20.00 ed i primi invitati iniziano ad andarsene…per i cinesi s’è fatto tardi!! Nel giro di un quarto d’ora gli ospiti asiatici, provati dalle fatiche alcoliche, appesantiti da quelle gastronomiche (non certo vegan) e fatalmente attratti dal precoce riposo notturno, se ne sono andati tutti.
Il nostro tavolo invece resiste, ancora senza perdite, sia alla cucina che ai buoni vini di importazione, così ora gli sposi sono solo per noi…
I cantanti ormai si adeguano ai presenti rimasti e si lanciano in canzoni dance. Qualcuno si butta in pista e Linda segue: si balla? Non aspettava altro…
Alle 21.00 la musica si tronca ed i musicisti se ne vanno augurandoci “good night”!
La sposa è accaldata ma, avvolta nel suo abito da sera tutto blu e trasparenze, è ancora impeccabile e sorridente, lo sposo è tranquillo e rilassato, consapevole di essere già a buon punto con le inevitabili tappe matrimoniali cinesi!
Già perchè gli sposi, prima di questa serata, ne avevano già fatta di strada e di fatica per queste nozze:
– la settimana prima si sono formalmente sposati: un modulo, due firme, gli anelli ed il matrimonio legale è già fatto;
– un giorno intero, come dicevo, dedicato alle foto e cambi d’abito non stop per il book fotografico;
– un primo banchetto matrimoniale nella città di origine della sposa (con tanto di notte precedente trascorsa nella casa di origine), con tutti i suoi parenti e conoscenti e primo vestito acquistato per lei, il tradizionale Quipao, tutto rosso. Pranzo rapido e indolore a detta dello sposo;
– e poi questa serata per festeggiare con i colleghi di lavoro di entrambi, con due cambi d’abito per lei, uno classico da sposa per l’accoglienza ed il taglio della torta, e un’altro da sera (entrambi acquistati).
Sembra che il non essere cinese abbia risparmiato qualche altra fatica allo sposo ma che comunque non finiscono quì: lui intende sposarla anche in Italia!
Per concludere faccio tanti auguri agli sposi per una vita insieme lunga e serena! Intanto iniziate da questo primo anno di matrimonio che in Cina è…. di prova!! Sì, perchè se ci fosse qualche problema coniugale durante questo periodo, l’atto si annulla ed è come se il matrimonio non fosse mai avvenuto!
Pratici questi cinesi 😉 !!!!!
Ce ne andiamo portando con noi le bomboniere segna posto: cigni di latta e plexiglass, con gli cioccolatini al posto dei nostrani confetti, ci ricorderanno per sempre questo matrimonio italo – cinese nel celeste impero…
Bellissimo!!!!!!!! mi piace leggere e scoprire le abitudini di paesi lontani, grazie per offrirci questi scorci.
Lo sforzo fatto nel cercare di offrirvi il pranzo è da non sottovalutare…. ti assicuro che mi è capitato spesso di Italia di rimanere a digiuno, i locali sono totalmente incapaci di soddisfare la minima richiesta. Hai comunque vissuto un’esperienza nuova 🙂
P.S. ho aggiunto una foto al post, magari ti interessa!!!
Grazie Feli! Mi fa piacere condividere con voi anche questa parte di Cina! E’ vero, eravamo entusiasti della loro disponibilità dimostrata per il menù, ma forse avevo aspettative troppo alte 🙁
Comunque hai ragione, la flessibilità non è cosa comune, neanche se il richiedente è pagante!
PS. Vado subito a vedere il tuo ultimo post, credo di aver capito di cosa si tratta!! 😀
Che meraviglia, aspettavo questo post anch’io con molta curiosità 🙂 Gli sposi come ti avevo già detto sono davvero due bei figlioli 🙂 Vedo con piacere che l’abbondanza delle pietanze non è mancata, anche se devo essere sicera pensavo si fossero impegnati un po’ di più…vi siete fatti una bella scorpacciata di verdure e frutta ;-)Anche per la torta, la tua descrizione è davvero forte 🙂 potevano impegnarsi un po’ di più 🙂
Dai sarà per il prossimo matrimonio italo-cinese!
Ps: Ma quanto carina è la tua Linda 🙂
Quanto ti ho pensato Chicca quella sera! A volte mi veniva da ridere e a volte da piangere 😀 !!! In effetti avevo altre aspettative da un grand hotel ma alla fine siamo stati bene e la serata è stata molto piacevole!!
Anche Linda ringrazia!! Sappi che anche lei segue con me le tue ricette, e mi dice “lo facciamo!” Ormai l’ho contagiata!!! 😉
Che bel reportage hai fatto marta! Certo che questi cinesi ne sanno più di noi su come sposarsi!Ma perchè mangiano così presto? Mi sa che io sono un pò cinese!!!! Peccato solo per la vostra cena….mi sà che bisognerà fare ancora un pò di strada perchè cuochi onnivori cucinino bene vegan!
Grazie Violetta! Non so perchè mangiano presto ma è un’abitudine che trovo anche in molti altri espatriati sia asiatici che europei, In realtà sarebbe un’ottima abitudine: il corpo digerisce meglio e poi il loro dopo cena va dallw 19 alle 21 e li trovi spesso a spasso per una passeggiata…
Bellissimo post, letto tutto d’un fiato. Mi è piaciuto un sacco!
Ciao Mirko, che piacere trovarti quì!!!!!!!!!!! Scusa il ritardo ma lo connessione ha ripreso a funzionare solo ora 🙁
Ti ringrazio, mi piace scrivere e raccontare e tu che sei “nuovo” di quì, ne troverai altri già pubblicati sul blog.
Se apprezzate non posso che essere ancora più motivata 😀
Ciao Marta, molto interessante il tuo racconto, grazie a te, abbiamo conosciuto un matrimonio cinese! mi piace il tuo blog, perchè mi fa scoprire e apprezzare un mondo così diverso dal nostro!
Grazie 🙂
P.S. complimenti anche per i manicaretti postati sul tuo blog, spesso prendo spunto per preparare qualche piatto 😉
visto che ho poca fantasia!! 🙁
Ti ringrazio tanto Monica! Continua a seguirmi: altri post e altre ricette vegan troverai…….. 😉
Interessante squarcio antropologico!
peccato per la delusione gastronomica…
a me incuriosiscono tanto i boi choi!
😉
Guarda, se potessi te ne manderei un cesto! Io sono una curiosa e non di gusti difficili: sto provando tutte le nuove verdure che trovo sul banco dei mercatini cinesi, ma questa, credimi, non sono riuscita a mandarla giù, in nessuna maniera! 🙁
Magari in qualche asian market li trovi pure…
A parte le delusioni culinarie, direi che è stata una bella esperienza. Mi piace l’idea del book fotografico fatto prima, sarebbe da importare anche in Italia 🙂
Ma sì, alla fine siamo stati bene ed anche per me è un’ottima idea fare le foto prima. Ricordo quelle del mio matrimonio: poco rilassate, tutte di corsa e schivando le gocce d’acqua 🙁 !!!!!
Marta che bel reportage!!!ero molto curiosa di vedere un matrimonio italo-cinese e così ho messo da parte la tua ricetta (perdonami!) e ho cliccato subito sul link!!!!Bè il banchetto non è stato il top….quelle verdure verdi facevano un pò impressione però sarà stata comunque una bella esperienza!!!noi italiani misà che abbiamo troppe pretese culinarie!!!!
Ciao cara..vado a commentare la tua ricettina…
Fighissimo questo reportage ! Grazie Marta di averci reso partecipi ! Che delusione il menù dedicatovi, vengo fuori da un’esperienza “home made” molto simile ed altrettanto deludente, precisamente a Genova dove dopo aver elargito fior di link delle migliori maestrie di voi Vegan Chef ai cuochi di un prestigiosissimo Hotel nel quale era previsto un buffet cruelty free alla fine solo una gran delusione, fior di banalità ma almeno un apprezzato tentativo di seitan.. Ti abbraccio cara..
Ciao Marta, ti ho finalmente unito tra i miei blog da leggere, ti vedevo spesso da Chicca e mi sono incuriosita! e subito incuriosita da questo matrimonio, beh che ridere!
Vita difficile per i veg, ma scusa: 2 spaghettini con le verdure saltate senza uovo no??? o riso alla cantonese senza gamberi?
beh, poca fantasia questi cuochi!!! mi spiace per voi!
Un abbraccio, Elena
Ciao Elena ,sono felice di vederti anche quì! 😀 Per me sarà meno semplice perchè la censura cinese limita alcuni accessi e la piattaforma blog spot è una di questi, ma ci proverò 🙁
Che dirti, anche secondo me alcuni piatti cinesi sono facilmente veganizzabili, ma i risultati non si sono visti gran chè, ma pazienza, eravamo li anche per altro 😉
Bellissimo! Grazie per questa dettagliata descrizione! Ho letto anche dell’invito! Gli sposi bellissimi, i boi choi… erm… a me piacciono un sacco… qui li chiamano chingensai e li trovo al negozio Jap, ma anche nel quartiere cinese. E poi tutto bello: piace un sacco anche a me che fanno le foto prima e poi sono più rilassati… Continua a raccontarci della Cina: sono curiosa! 🙂
Mi hai fatta morire dal ridere quando hai scritto:
“Credo quindi, cari vegan lettori, che di magie vegan, dovremo ancora continuare a farne da noi!!” certo che avendogli mandato il link di Chicca non hanno proprio scuse eh! A volte credo che i cuochi rimangono imprigionati da quello che NON possono usare, invece di fare il ragionamento inverso e pensare a quello che invece possono mettere… 😉
Pizza Pie?! Che onore averti tra i miei lettori!! 😀 Ti ringrazio e sono contenta che ti sia piaciuto il mio racconto, ne trovi altri nel blog se avrai tempo di curiosare ancora…
Anche io sono rimasta un pò delusa, attribuivo al titolo di “chef” qualcosa in più 🙁 Ti aspetto e complimenti per i vegan corsi, siete fantastici! Chissà se tornata in Italia vi potrà servire un aiuto per la zona Marche 😉
Ciao Marta, il tuo blog mi piace perché mi parla di posti lontani che per il momento non posso visitare. Sono curiosa delle abitudini così diverse dalle nostre! Qui a Parigi sono abbastanza fortunata perché posso avere dei pezzettini di mondi lontani, ma non è la stessa cosa vederli con gli occhi di qualcuno che è sul posto. La prossima settimana comincio un altro ciclo di corsi di cucina dei templi buddisti con l’insegnate che arriva dal Giappone e il tuo blog continuerò a visitarlo sì! A dire il vero non so se mi piace più prendere i corsi qui a Parigi o farli in Italia: sono fortunata a poter fare tutte e due le cose!!!
Ho passato il tuo commento anche a Loira-Laura che organizza i corsi e credo che sarà interessata. Da quando ha cominciato con i corsi di VB riceve richieste da tutta Italia e funzionano benissimo. Tu quando prevedi di tornare in Italia? (Ma devi proprio??? Non ti viene un po’ di nostalgia al pensiero???) 🙂
Certo che anche tu a parigi non ti tratti male! Adora la Francia e la lingua francese e se ce ne fosse la possibilità vivrei lì di corsa.In effetti conoscere un paese con un viaggio è molto diverso che viverci: è bello vivere il quotidiano come i mercati , i bus, i luoghi di ritrovo e respirarne l’aria tutti i giorni… spetta allora il prossimo viaggio che ti porterò ad Hong Kong ,dove spero anch’io di assaggiare un menù dentro un tempio buddista!
Se i programmi verranno confermati a luglio prossimo saremo in Italia e quindi da settembre sarei operativa! Certo mi manca la mia famiglia e gli amici di sempre (un pò meno l’Italia e la sua politica…) ma al pensiero di lasciare la Cina mi viene male!!! E’ un’esperienza unica e forse irripetibile che vorrei non finisse mai. E poi dovrò tornare al mio lavoro, alla routine di sempre sottraendo tempo alle nuove passioni scoperte in questi mesi…Vedremo gli sviluppi 😀
Ciao Marta,
no, non mi tratto male per niente… 😉 Questo pomeriggio vado a prendere un thé in un salon de thé giapponese nuovo che hanno aperto vicino casa. Come dici tu vivere in una città è diverso che andarci da turista. La Francia, con tutti i suoi difetti come tutte le Nazioni, è bellissima e mi ha dato quello che l’Italia non aveva, senza neanche essere troppo lontana! Non vedo l’ora di leggere del tempio buddista! Se penso che quando mi sono sposata non ero ancora vegana e non sono andata a cercare certe cose mi sparo!
Ma visto che non si torna indietro guardiamo al futuro: ci sono sempre inaspettate novità dietro l’angolo. Guarda me: fino ad aprile facevo la mia vita tranquilla con le mie ricettine su VW… e ora sono qui: fortunata concomitanza di coincidenze, rinunce, fatalità? Chissà! Guarda Laura poi… a proposito di lei: le ho passato il tuo messaggio e spero che farete qualcosa insieme, io mi trovo molto bene a lavorare in cucina con lei. La preparazione dei corsi è sempre un lavorone, ma “durante” ci si diverte un mondo!
Ti auguro ancora una buona, lunga, permanenza in Cina e ti dico arrivederci! 🙂
Grazie Pizza, goditi anche tu la tua splendida Francia!!!!!!!!! Allora a presto 😀
Eccomi, mi sento chiamata in causa!! 🙂
Ciao Marta, quando rientri fai un fischio, così ci sentiamo e magari riusciamo anche ad incontrarci da qualche parte!
Molto bello e interessante il tuo blog…. ho un sacco di domande sulla Cina, un luogo che non conosco, una cultura che non conosco.
Comunque, politica a parte, anche in Italia ci si può trattare bene!;-) Magari è un pò più difficile, e la situazione in questo momento non è delle migliori… Io abito in Toscana… I prezzi sono alti, tutto è caro, ma la qualità della vita è buona, non posso lamentarmi. E Pizza Pie lo sa…. prima o poi si trasferirà in Toscana!!! 🙂
Ciao Laura, che onore leggerti tra le mie pagine! Se ti affascina la Cina chiedi pure e continua a seguirmi… Certo che te lo faccio un fischio quando torno, contaci, sarebbe bellissimo cucinare insieme e la Toscana è splendidaaaaaa, ci veniamo ogni anno per qualche week! 😀