Posted by marta in Blog, Feste ed occasioni speciali, frutta, frullati e centrifughe, ingredienti base, mangiare crudo, torte,muffin e crostate, Vivere in Italia | 47 Comments
Ode all’uva!
Esperienze e ricette per godere a pieno di questo straordinario frutto, dalla A alla S…
Questo sarà un lungo post adatto quindi agli affezionati, ai pazienti ed ai più curiosi perchè, come sempre, il meglio viene alla fine…
Ho pensato infatti di mettere insieme sapori e suggestioni vissute durante tutto il mese di settembre ed oltre, che ha visto protagonista indiscusso uno dei nostri frutti preferiti: l’uva, in tutte le sue sfumature, forme e consistenze, soprattutto in questo periodo, ci sa regalare vere emozioni gustative.
Vi porto per prima cosa con noi (solo con me e Linda questa volta perchè nei giorni che vi racconto, il babbo si era di nuovo cinesizzato e, per la prima volta, senza il resto della famiglia 🙁 ), a visitare un interessantissimo appuntamento sulle Biodiversità presso L’Oasi Ripa Bianca di Jesi: se volete saperne di più fatevi un giro quì.
Il mattino siamo state impegnatissime nell’aiutare la riserva nella loro prima vendemmia nella loro piccola vigna!!
“Vendemmia” forse è un parolone visto che si trattava al massimo di 8-10 filari di vite piuttosto giovani e particolarmente godute dalle tante specie di uccelli della riserva! Si solo salvati un paio di filari perchè li avevano preventivamente coperti!!
Con l’aiuto dei nonni degli orti di Ripa Bianca, che dedicano tempo ed energia alla coltivazione di verdure, ortaggi ed alla valorizzazione di frutti antichi, e grazie alla loro esperienza messa a disposizione, abbiamo anche imparato tanto dell’arte della raccolta e dei suoi segreti…
Tanta gente intenta ad ascoltare, ha preso parte a questo evento in una giornata di settembre in cui era ancora piena estate…
Poi uno, due, tre e viaaaaaaa!! Guanti e forbici in mano per raccogliere tutti insieme questo frutto prelibato. I grappoli non erano molti e così li abbiamo lasciati ai bambini che, divertendosi, si contendevano gli ultimi acini!
In un batter d’occhio abbiamo fatto un bel bottino 😉
Ora pronti per la pigiatura, ma come una volta: pressandola a piedi nudi a ritmo di musica!
I bimbi si sono divertiti molto anche se non è mancato chi dicesse “che schifo!” o non muovesse passo per la sensazione insolita che avvertiva li sotto…Non Linda, come immaginavate…
Alla fine della simbolica pigiatura, l’uva è passata al torchio, energicamente riempito e girato dalle nostre piccole canaglie!
Ecco il succo d’uva appena spremuto che esce dal torchio, pronto per essere imbottigliato:
La proposta dell’assaggio viene presa dai più con sospetto: vuoi mettere un succo di frutta appena spremuto dai santi piedini dei nostri bambini con quello in brick industriale, con conservanti e zuccheri aggiunti e basta se ti va bene?!
Approfittando dell’incertezza generalizzata io e Linda ne abbiamo bevuti diversi bicchieri! 😉 E ci chiedevano: “ma è buono?!”….senza parole…
Il pomeriggio invece lo abbiamo dedicato alle attività di laboratorio: pane per i bimbi e conserve per i grandi!
Mi ero pure iscritta al mio laboratorietto per imparare finalmente a fare sott’oli e composte, ma Linda era troppo eccitata dal suo che ogni secondo mi chiamava per mostrarmi il suo lavoro che progrediva!
La tavolata era densissima ed è stato un piacere vedere tutti quei bimbi armeggiare con acqua e farina alla ricerca dell’impasto perfetto…
Aggiunte le erbe aromatiche raccolte, ogni paninetto prende posto nello stampo con accanto il nome del bimbo che lo ha preparato…
Sul più bello, quando nella sala si iniziava a parlare di come evitare il botulino nelle conserve, Linda spalanca la porta e con un sorrisone dei suoi mi mostra il suo sacchettino caldo e fragrante: il suo paninetto è pronto per essere addentato; chè vuoi mancare?!
L’evento però comprendeva anche una mini mostra e vendita di prodotti tipici e gastronomia: verdura bio del luogo, olio, legumi, conserve e prodotti equo solidali erano ben rappresentati, ma la mia attenzione è stata catturata dalla bancarella di questa biondissima bambina (regalatagli da Babbo Natale, ha precisato!) che ci offriva giochini per riuso, dolcetti ed i fichi rossi della sua pianta! Meravigliosa!!
Ad un evento che richiama persone da ogni dove non poteva mancare un punto di ristoro e di cibarie …
Memore delle ultime sagre dell’estate dove nemmeno la crescia di polenta con le erbe di campo è più veg, mi avvicino allo stand gastronomico con poche aspettative, certa di ritrovare il solito crudele menù, ma invece resto di stucco una volta realizzato che tutte le proposte erano completamente vegane!!! Non ci posso credere, pensavo tra me e me con un’espressione sorpresa e soddisfatta!
Semplici ma succulente bruschette erano il piatto forte. Le farciture andavano dai pomodorini crudi, aglio, olio e origano, melanzane e zucchine saltate, salsa di peperoni verdi, fagiolini e pastinaca cruda (carota bianca), tutto bio ed a km meno di zero!
Il piatto completo prevedeva anche una ciotolina con una zuppetta di cicerchia.
…e vedere tutta quella quantità di persone che si sgorfanava l’impossibile (contro ogni previsione alle 20.30 era tutto finito!) senza protestare per l’assenza del solito panino con la salsiccia, mi ha aperto il cuore!!
Allora l’impossibile è possibile!!
Quanto mi dispiaceva che non ci fosse anche mio marito: per la prima volta avevamo trovato un evento ricco, interessante, divertente e pure più che commestibile per noi!! Uff!!!
A te amore dedico questo post ed il bel piatto quì sotto che ti saresti goduto di certo: in questi giorni tesoro sei di nuovo nel Celeste Impero, la nostra famiglia è di nuovo divisa: la casa è finalmente in ordine, le luci accese solo dove servono, il frigo meno intasato di frutta, ma la sera apparecchiare per due mi fa sempre un certo effetto…io vorrei essere lì con te e con quanti ho lasciato, tu probabilmente quì con me con la Cina alle spalle e Linda come sempre, con entrambi, purchè felici! Passerà presto… 😀
Ma adesso, prima che inizi a commuovermi vado aventi eh!!
Elettrizzata da questa giornata, a casa nostra poi è partito il “the Grape Party”!!!
Oltre che a consumarne abbondantemente in purezza, sgranocchiata per merenda sia a casa che in ufficio (e qualcuno l’ho pure contagiato 😉 ), di un generoso dono di quella rossa e piccolina da vino, ne abbiamo abusato infilandola dentro la centrifuga. Così colgo l’occasione anche per mostrarvi il nostro ultimo acquisto all’opera…
Vaccaro poi ne ha parlato in continuazione in questo ultimo periodo, consigliando qualche giorno a sola uva, seguita poi da sole mele e soli fichi, per ottenere una forte depurazione e rivitalizzazione dell’organismo. Io l’ho fatta ed i risultati me li sento dentro e fuori!!
Centrifuga d’uva
Ingredienti
500g di uva rossa piccola da vino
mezza mela rossa
1 cm di zenzero fresco
Procedimento:
C’è poco da dire e pure da fare. Ci vuole più a sciacquarla, privarla degli acini guasti o secchi e delle impurità, che si trova solo sulla frutta non trattata, che a farla.
Recuperate tutti gli acinelli, staccandoli delicatamente dal raspo, in un piatto fondo, passateli alla centrifuga, aggiungete lo zenzero e versate il succo ottenuto in un alto bicchiere. Centrifugate ora anche la mela lavata e ridotta a spicchi ed aggiungetela al succo d’uva. Potete anche ometterla, ma io la consiglio, perchè attenua il gusto dolcissimo dell’uva e rimarrà in superficie anche una gustosa schiumetta! 😉
Bevete e godetene del colore e del sapore fino all’ultimo sorso…
Altro che latte e caffè! Presa di mattina per colazione avrete energia da vendere ed un sorriso di soddisfazione per moooolte ore.
Dopo tanta, taaaaaaaaaantissima uva in purezza una versione cotta, con gli ultimi grappoli racimolati per le vigne, ce la possiamo concedere no?! 😀
Schiacciata all’uva
Questo dolce della tradizione toscana l’ho visto per blog in questo periodo nella sua versione tradizionale e contadina, a base cioè di uva da mosto, pasta di pane e zucchero a piacere.
Mi tentava e non poco, poi però mi sono imbattuta nella versione di Pasquale Boscarello, contenuta nel suo libro “Pasticceria Naturale”; me ne proponeva una versione sempre buona e leggera, ma un po’ più ricca, con ingredienti tutti bio ed un pizzico di golosità in più. Non ho resistito e sottratto l’ultimo chilo di uva nera da vino alle nostre amate centrifughe mattutine, ecco qua la mia ispirazione!
Ingredienti:
300g di farina 0
50g di malto di mais
70g di olio di girasole
70-80g circa di acqua tiepida
½ cucchiaino di cannella
la buccia grattugiata di un limone
½ bustina di lievito cremor tartaro
800g di uva nera a chicco piccolo (ne andava un chilo ma già la mia scorta si era ridotta…)
Procedimento:
Lavate e scolate bene l’uva separando gli acini dai raspi e tenete da parte.
In una terrina versate tutti gli ingredienti asciutti e mescolateli tra loro; a parte miscelate l’olio, il malto, l’acqua tiepida ed uniteli alle polveri.
Lavorate il composto per bene fino a formare una palla omogenea, morbida ed elastica.
Dividete ora la pasta in due parti, una da 300, e l’altra da 200g circa. Copritele e lasciatele riposare per una mezz’ora.
Recuperate la porzione più grande, stendetela e ricopriteci il fondo di una tortiera da 28cm, già foderata da carta da forno, cercando di ottenere un centimetro di bordo modellandolo tutt’intorno.
Versateci sopra 2/3 dell’uva (la ricetta originale ne prevedeva 700g dentro e 300g fuori, io mi sono dovuta ridimensionare…).
Lavorate come sopra la pasta rimasta, appoggiate il disco ottenuto sopra l’uva e, aiutandovi con la punta del manico di una posata, rincalzate il bordo inferiore facendolo aderire per bene a quello superiore.
Punzecchiate qua e là la superficie con i rebbi di una forchetta e cospargete con la restante uva cercando di farla aderire per bene alla pasta.
Infornate a 180° per 30-35 minuti. Già dopo un quarto d’ora la vostra casa sarà inondata da un profumo favoloso!!
Resistete e fatela raffreddare prima di tagliarla ed addentarla! Io non ce l’ho fatta! 😉
Lo si vede dalla succosità del ripieno che poi, raffreddandosi, tende ad addensarsi in una deliziosa cremina d’uva…
Tutta per voi l’ultima fetta della stagione:
Poteva mancare al Grape Party il succo d’uva che si mantiene per mesi aiutandoci a dolcificare con naturalezza, torte e muffin o arricchire farciture di frutta, o impreziosire con gusto strudel o gelati?
Noooo!! E allora ecco a voi la Sapa! Anzi, l’avete già vista, nella foto che apre il post!
Sapa
Cos’è la Sapa? E’ un prodotto che si ottiene dal mosto fresco d’uva, che viene cotto a fuoco basso e lento senza coperchio. E’ un antico dolcificante naturale e la sua produzione risale a tanto tempo fà, così come il suo impiego.
Già Virgilio la menzionava nella sua opera “le Georgiche”, opera scritta circa quaranta anni prima della nascita di Cristo.
E’ un prodotto dalla consistenza densa, sapore fruttato acidulo, che mantiene i sentori della cottura, con note di frutta cotta, fichi, caramello,albicocche etc.
La mia è una versione non ortodossa che non parte dal mosto (uva pestata, lasciata fermentare tre giorni e passata) ma dal succo d’uva centrifugato.
Ingredienti
Succo d’uva
3-4 ore di pazienza
Procedimento:
Estraete il succo dall’uva con la centrifuga (o, in mancanza di questa, potreste usate un passaverdure), versatelo in un tegame dal fondo pesante ed accendete la fiamma. Il fuoco deve essere basso ed il succo non deve mai bollire, ma solo consumarsi lentamente. Misurate il livello del liquido con il manico di un cucchiaio di legno; quando si sarà ridotto di un terzo sarà pronto.
Se volete ottenere 250-300ml di sapa, dovreste quindi partire da 1 litro circa di succo.
Versatelo in un’ampollina di vetro e conservatelo al fresco ed al buio. Utilizzatelo per dolcificare, aromatizzare ed arricchire tutto il buono che durante il lungo inverno vi verrà in mente 😉
Se poi, di tanto in tanto, vi vorrete spingere fino alla lettera “V” per declinare fine in fondo l’ode a questo straordinario frutto, e lo dico soprattutto mio marito che a ridimensionare la declinazione alcolica dell’uva ci ha messo un pò ;), quando il piatto merita e la compagnia pure, mezzo bicchere di buon rosso, concedetevelo pure!!
in questo periodo mi sto bevendo centrifughe di melagrano presi dalla pianta dell’orto di papà, ma non disdegno sicuramente un buon succo d’uva anche se pure la schiacciata con l’uva non mi dispiacerebbe per niente ^___^ ciauzzzz
booooono anche il melograno! è ora che mi do da fare per recuperarlo: anche io me lo centrifugo con gusto e passione: è un fantastico antiossidante!
se ti servono melograni bio e a gratis,fai un salto in quel di Porto recanati…;-) Anche se vuoi il rifornimento di cachi!!!
tu ragazza mi tenti…e quanto sono buoni i cachi del babbo (finiti!!)…per fortuna che sono in tanti a non apprezzarli, così ce li lasciano tutti a noi ed anche dalle mie parti ora si trovano con facilità 😉
Bellissimo questo post super-stagionale !!! 😀
Tempo fa per colazione avevo fatto un ottimo succo d’uva americana (non avendo la centrifuga, ho usato il passaverdure): era delizioso, dolcissimo, peccato che dopo qualche minuto mi é venuto un mal di pancia, che ancora me lo ricordo !
Strano, perché quando mangio l’uva intera, anche con i semini, non ho nessun problema…
Secondo te da cosa può essere dovuto ?
Ciao Ele!
Ma il succo d’uva lo hai mescolato ad altro o no?
Hai mangiato qualcosa prima o subito dopo?
Se ad entrame hai risposto no, credo la questione stia nella quantità: se ti sei fatta un bicchierone di centrifuga d’uva avrai messo almeno due bei grappoli, mentre se la mangi in genere di meno.
inoltre ha un grosso potere depurante e detossificante e quindi ha fatto un pò il suo lavoro…significa che ti serviva liberarti da un pò di tossine che stazionavano nell’intestino 😉
Riprovalo a colazione, da solo o con un pò di mela, riducendo le quantità: dovrebbe andare meglio 😉
Poi per carità, ognuno di noi è più io meno sensibile a certi frutti. Io ne bevo anche un litro al giorno (per la bellezza di 1000 calorie tonte tonde 🙁 ) e sto benissimo!!!
Ciao!!
Grazie Marta per la tua risposta.
Era un bel bicchiere e l’avevo bevuto da solo, probabilmente avrà fatto il suo lavoro, come dici tu… ;-D
… solo che ho preferito evitare di rifare quest’esperienza, visto il dolore sopportato !
Baciotti,
Ele.
eccoti!!! e mi chiedevo proprio oggi dove fossi finita, e arrivi con un post così strepitoso che devo provare tutto!
non ho l’uva fresca appena colta ma posso accontentarmi, mi accodo all’Ode all’Uva e rido per la frase “Resistete e fatela raffreddare prima di tagliarla ed addentarla! Io non ce l’ho fatta! ;)”
è fantastica la schiacciata e anche la Sapa, che mi piace la tua idea visto che non ho la pazienza di ottenere il mosto ^_^
Grazie Bibi, prova tutto, non te ne pentirai…
Il tempo per sè in Italia è davvero un bene raro e prezioso…lo uso per leggere, correre, chiacchierare con mia madre; il blog ne risente e ne risentirà, ma ci sono sempre e vi seguo con passione, appena posso! Linda ha la priorità e dopo 8 ore fuori casa, spesa e cena da imbastire e pure piscina per la piccola, cosa vuoi che resta per me?! 😉
ciao Cara Marta! che bello poter leggere di voi in questo post; un posto davvero incantevole quello dove siete state, e Linda sta diventando proprio un’ottima cuoca, oltre che una perfetta igenista 🙂
Posso capire la sofferenza di essere lontana dal tuo uomo, ti mando “virtualmente” un abbraccio forte di incoraggiamento e di affetto!
Sto leggendo anch’io di quando Vaccaro lodi l’uva, e in effetti sono tentata di fare un giorno solo a base di questo meraviglioso frutto. Tu come ti sei sentita? Che benefici ti ha dato?
Un bacione!
Saretta, ti consiglio davvero di provarla..non so se da te c’è più l’uva buona e piccolina dei vitigni, ma ci si può accontentare anche di quella da tavola.
Un giorno ti fa bene, ma lascia un pò il tempo che trova; dipende quello che vuoi ottenere: se cerchi una depurazione ed una rivitalizzazione forte farei almeno tre giorni…io mi sono spinta a 5, per poi proseguire con 3 giorni di soli fichi e poi altrettanti di mele. La vera cura dell’uva prevede 1 settimana per ogni frutto!
Ero asciutta, tonica e con un’energia da vendere: l’intestino si è ripulito per bene e credo se ne siano andate le ultime, residue tossicità…
wow, mi fai venire proprio voglia di provare! 3 giorni di uva, e 3 di mele, può andare come inizio? Rigorosamente 1 solo tipo di frutto al giorno quindi, giusto?
Che post bellissimo. Deve essere stata una bellissima esperienza!!! E complimenti per le buonissime ricette che hai proposto!!!!
Grazie Ari! Una giornata davvero perfetta, anche se ci mancava un pezzo della famiglia…
Che post sorprendente! davvero esistono iniziative del genere a pochi passi da casa e io non ne so nulla? posso immaginare il divertimento di Linda di quella giornata: lei che è in simbiosi con flora e fauna avrà camminata 3 metri sopra al cielo dalla contentezza ( e la madre pure!). Peccato davvero non ci fosse il papà a completare il quadretto familiare-bucolico…ma sicuramente ce ne saranno di millanta di iniziative del genere..diciamo che voi avete solo fatto da apripista! 😉
Presa nota di entrambe le ricette ,schiacciata e sapa…ilsucco già sperimantato!
Cerchiamo di goderne fino in fondo di questo splendido diamante di cui la natura ci fa’ ora dono..non c’è medicamento più potente di quelle piccole succose pilloline bianche e rosse che Madre Terra ci regala generosamente…
Continuo a dire che Linda non poteva avere genitori migliori… 🙂
un abbraccio a tutta la happy family (anche se al momento un po’ sparsa sul globo!) …Ciao ,ciao (e un miaooo da Leone e Willy x la piccola!)
Commossa, in lacrime e in pieno condivido le sensazioni………………………
e non ne parliamo delle luci e l’ordine! 😀
😉
Ciao Doc! sapevo che avresti apprezzato!! Il prossimo anno ti tengo aggiornata così ci incontriamo a Ripa Bianca!!
Ciao Marta, rieccoti! Passavo spesso senza trovare tue nuove ma questo post compensa alla grande la tua breve assenza. Anch’io, da piccola, pestavo l’uva del nonno, con i piedi nella tinozza e ricordo che era una festa ricca di emozioni. Bellissima la tua bimba, bellissima tu e da divorare la torta all’uva! Un abbraccio
che bei ricordi che hai legati alla vendemmia, mi piace l’idea di averteli portati alla memoria…
grazie per i complimenti, sei sempre carinissima, mentre io sempre più latitante, ma non sono più una fortunata espatriata ed il tempo è quello che è anche se sono molto felice di averlo trovato per imbastire questo post che mi ha divertito molto 😉
Bellissimo post…. però mi sono commossa a leggere le tue dolci parole al maritino….. mi sono immedesimata, ho sentito la mancanza del mio 🙁 Complimenti per il mix di ricette, la schiacciata all’uva l’ho fatta anch’io… ho utilizzato l’uva prodotta dal papi, anzi creata da lui, ha proprio selezionato due tipi diversi di uva per creare un uva nera particolarmente dolce con l’acino grosso e quasi senza semi… in poche parole una vera delizia. Il sapa mi manca… ma cercherò di rimediare il prossimo anno lo voglio fare!!!!
La manifestazione a cui avete partecipato è stupenda, meravigliosa…. e che bontà…… un ricco menù perfetto per tutti, proprio tutti!!!!
Un bacione a tutte e due 🙂
un bacio a te Feli…e la sentirei davvero la bontà della tua schiacciata con l’uva del papà!! Alla prossima però non farti mancare la sapa 😉
Ciao Marta complimenti per il bellissimo post (foto di Linda e ricetta della torta in primis).
Ho riconosciuto la tua centrifuga…ti trovi bene?
Capisco il tuo stato d’animo di mamma lavoratrice (tra l’altro con la tua metà lontana)ricapultata al lavoro…ci sono passata anch’io (anzi dovrei parlare al presente) ma come tutte le cose il tempo aiuterà a far diventare quotidiano ciò che adesso sembra tutto straordinario.
Con affetto buona settimana
Monica
Grazie Monica per le belle parole…piano piano va sempre meglio ma faccio faticaa a rassegnarmi di avere tempo per i miei tanti interessi e bisogni…
la centrifuga va benissimo, un pò una palla a pulirla, antipatica in certi punti, ma il risultato è eccellente!! 😉
Mi sono messa a ridere quando ho letto che la gente vi chiedeva se il succo d’uva appena spremuto fosse buono!
Che stano bere la frutta che non sia dentro un brick con la cannuccia…eh eh! 😀
Chissà quanto si è diverita Linda!
Vero Raffy, anche io ho fatto fatica a non ridergli in faccia…Io e Linda ci siamo guduti giornata e bibita alla faccia degli scettici 😀
Ciao Marta! Mi spiace per la famiglia divisa, ma vi riunirete presto, vero?
Intanto questo tuo post lungo ma molto piacevole mi ha riempito il cuore, vedere tutti i bimbi allegri e il banchetto veg, wow!!!
Strepitose ricette, la schiacciata poi è di una guduria infinita!
Un abbraccio ^_^
Anche a me! L’ho scritto di getto e di gusto questo post, con ancora addosso le belle sensazioni di quella giornata…a noi basta davvero poco per stare bene: ormai è un grosso punto di forza che certamente condivido con voi! 😉
Che giornata splendida! L’abbiamo seguita passo passo con un po’ d’invidia :-P. Le foto sono, come sempre, incantevoli. I bimbi erano attivissimi! Chissà quanto si saranno divertiti… Grazie anche per le ricette. L’idea della centrifuga è fantastica e la schiacciata dice “addentami” 🙂
Visto che anche con la mia piccola macchinetta escono bei scatti? ;)Grazie per aver “viaggiato” ancora con noi…
Ciao Marta!! hai comprato la centrifuga di cui parlavi diversi post fa!! ci faresti un post a parte per dirci come ti trovi? 🙂
Sì Attina, piacere di incontrarti!
La resa della macchina è ottima, veloce da azionare ma un pò antipatica da pulire in alcuni punti. Un post ad hoc ora non sono nelle condizioni di farlo, mi spiace, ma se vuoi contattami pure in privato che ti dico meglio…
Un bellissimo post allegro, colorato e a tratti emozionante e giustamente malinconico!
Un abbraccio grande a tuo marito che si trova ancora lontano dalla sua affezionata famiglia… Voi siete in due e riuscite a farvi forza, poi con Linda non c’e da annoiarsi 😉
La gita e la ‘vendemmia’ e’ stata una bella esperienza per i più piccoli e quei bei piattini tutti Veg devono essere stati un piacere per il palato… Finalmente si torna un po’ ai veri piatti ‘poveri’ e nutrienti della tradizione italiana!
Ottimo l’elogio all’uva con queste ricette che la valorizzano moltissimo per sapori e colori!
Devo ammettere che non sono proprio un’amantissima dell’uva preferisco altri frutti ma ‘sgranocchiarla’ semi
compresi mi piace di tanto in tanto 😉
Si parla spesso della ‘cura dell’uva o ‘dieta dell’uva per depurarsi ma non ho mai provato… Dovrei rimediare… Al momento vado di sola frutta (mele o pere) e insalatone 😀
Ps. Ci ho messo un po’ a commentare perche’ volevo concedere il tempo necessario e giusto a questo bel post ^_^
Che carina che sei, pure il tempo giusto al momento giusto per me, grazie, di ogni parola!
Però una fruttariana come te se la dovrebbe godere qualche giornata a sola uva; ti da un’energia incredibile…come sempre provare per credere 😉
Dimenticavo… Vedere Linda pestare l’uva mi ha fatto ricordare quando da piccola vedevo ed ammiravo i miei genitori e nonni fare il vino con l’uva locale prima pestata nella cantina all’interno di una vasca apposita per schiacciare l’uva con i piedi (la grande vasca c’e ancora nella cantina, ma ormai e’ riempita con damigiane e altro) e per poi passarla al torchio che abbiamo ancora qui in casa esposto come attrezzo antico 🙂
Mio padre e’ un appassionato 😉
Che ricordi teneri ed emozionanti: una grande ricchezza per te che sicuramente ti hanno anche aiutato ad essere quella che sei…
Eccomiiiiiiiiiiiii
Grazie per aver condiviso con voi questa tua bellissima giornata, vedo che te e linda vi siete divertite alla gradne e avete gustato tante cosette buone e naturali ^_^
la centrifuga d’uva non l’ho mai provata ma mi tenta tantissimo….mentre la schiacciata…come potrai ben immaginare l’ho provata eccome …SLURP…la tua sembra divina! ^_^
Lo era davvero, ma la mia preferita resta sempre il succo fresco appena estratto! 😉 Provalo, ti stupirà!!
Allora!
Ieri mattina per colazione ~ la super spremuta di uva! E poi per dopo cena il dolce schiacciata all’uva fatto anche con lo scarto della centrifuga e farina tutta integrale, é stato una impresa e ho per sono sudato un po’ però il risultato é stato eccezionale! Ti dirò di più, abbiamo avuto degli onnivori di cena e sono rimasti contentissimi! Non ne parliamo che gli ho fatto la ‘sagra’ delle humus ( humus classico, crema de melanzane, cappuccino ai piselli), pane (Simone) casalingo, insalate, ravioli (Simone) homemade con spinaci e tofu conditi con olio e la tua salvia!……….
fortunati i tuoi ospiti e sono felice che c’era anche il mio zampino a tavola…come mi manca assaggiare i tuoi/vostri esperimenti…però continua a raccontare che mi sembra anche un pò di assaggiarli 😛
Sei davvero una splendida mamma e una bella persona.
E tutti i tuoi piatti, crudi o non, parlano di te e di come sei. 🙂
Un abbraccione
PS Mi potresti dire il nome della tua centrifuga? 🙂
Hai detto tutto ed anche di più…grazie mille…
La centrifuga è targata Hurom: funziona alla grande, ottima resa e succhi di qualità ma a dirla tutta, un pò antipatica a pulirsi. ormai però ci ho preso la mano usandola più volte al giorno e faccio tutto in automatico…buone le centrifughe ma chissà com’è ora continua a pensare alle tua zuppa d’orzo e castagne… 😉
Bellissimo 🙂 Mi hai fatto ricordare un periodo in cui anche a me da bambina facevano pigiare l’uva coi piedi e dè un ricordo piacevolissimo 🙂 E che dire di tutto il resto…ti hanno già detto tutto sei davvero una bella persona cara Marta!
Ti abbraccio caramente…qui forse stà tornando il sole….me lo auguro perchè sono davvero un po’ stanca di delusioni ;-)Bacione
baci, baci e ancora baci!!!!! Per fortuna che ci siete!
Marta, mi sa tanto che ci proveremo a farla in casa la sapa.la tua è quasi finita e oramai non se ne può più fare a meno.Mannaggia a te!.
P.S: ti ricordi la composta di frutta che c’era nei tuoi biscottini? com’è che la fai? a noi le marmellate diventatno tuute scure ( vabbè anche perchè usiamo zucchero int.)..le tue no…e mi interessa il procedimento!
P.S: come stai?
E lo so, purtroppo era solo un assaggio,ma come ho capito vi e’ bastato per svilupparne dipendenza! 🙂 La sapa che avete assaggiato l’ho fatta con l’uva della vigna, prima che la raccogliessero per la vendemmia e devo dirti che e’ decisamente meglio di quella fatta con l’uva da tavola… pero’ se la voglia preme, provatici, e’ davvero una banalita’ ed il gusto merita comunque, se non altro e’ un dolcificante naturale e home made, poi il prossimo anno la rifarete con tutti i crismi del caso 🙂 Per la marmellata non ti posso dare dosi perche’ era una prova di composta di frutta con l’agar agar e senza zucchero. Pesche, prugne, goji e uvetta hanno bollito per 20 minuti, ho frullato tutto col minipeemer poi ho la polvere alga diluita in poca acqua, aggiunta alla frutta e lasciato cuocere altri due minuti. Cosi’ resta chiara e limpida. Non saprei pero’ darti le dosi esatte, non le ho segnate, non credevo in un buon risultato, in genere l’agar mi fa dannare! credo poi che la conservabilita’ sia ridotta rispetto alle vostre visto l’assenza dello zucchero, quindi in preparazione non conviene eccedere con le quantita’. In frigo poi, una volta aperta, tiene almeno 15gg. Io sto bene grazie: proprio domani ho un controllo, speriamo che anche la gine dica lo stesso!! 😉 buona giornata!
grazie cara, un bacio a tutti di cuore!