Visto che con i fine settimana abbiamo iniziato a prenderci gusto, ho proposto alla mia metà di ritentare l’esperienza ma puntando più lontano e per più tempo. Ormai il caldo-umido terrificante tipico dei climi sub-tropicali è alle porte e non avremo avuto molti altri week end liberi da impegni di lavoro e da raffreddori estivi post aria condizionata per organizzarci.
La mia voglia innata di fare e vedere cose nuove nei fine settimana, dopo cinque giorni continuativi a casa tra attività interessanti ma spesso ripetitive, si scontra però frontalmente con il sacrosanto programma di Luca di starsene invece a casa tranquillo, dormire più a lungo e riposare beato. In più una vacanza con me, si trasforma molto spesso in un simil – tour de force, perché facendomi prendere dalle tante attrattive e possibilità offerte dal luogo, cerco di incastrarne il più possibile costringendo però in miei accompagnatori ad estenuanti giri alla scoperta del nuovo.
Luca, che mi conosce ormai da vent’anni (mamma mia quanti ne sono passati!), sa perfettamente in che cosa può trasformarsi una vacanza in famiglia, così si prepara per un fine settimana “intenso”.
Da lui inoltre dipende anche tutta l’organizzazione dell’evento: dalla raccolta di informazioni da colleghi italiani e cinesi per decidere mezzi e mète, biglietti, prenotazioni alberghiere e di tour trip, tutto in lingua inglo – cinese.
Così, reduce da un viaggio di lavoro e da pesanti settimane lavorative, accetta non proprio entusiasta la mia proposta e decidiamo di partire alla volta della capitale della Cina: Beijing, meglio conosciuta come Pechino.
Dai racconti dei colleghi e da altri connazionali conosciuti che l’hanno già visitata, il mezzo che ci viene consigliato perchè più agevole per raggiungerla sembra essere il treno notturno e, con la disponibilità di almeno quattro giorni pieni, avremo avuto la possibilità di vedere diversi punti di interesse della città. Nessun problema invece per gli alberghi: numerosi e per tutte le tasche. Seguiamo così le indicazioni e Luca comincia, nei ritagli di tempo, ad arrabattarsi su internet alla ricerca dei biglietti, albergo ed itinerari interessanti puntando a soluzioni comode e convenienti.
Pochi giorni ed è tutto pronto! Grazie tesoro per avermi, anche questa volta, accontentato! Continuate a leggere, vi porterò con noi, per quattro puntate, in giro per Pechino!
19 Maggio 2011
Dopo una cena anticipata di un’ora, chiudiamo trolley e zaini e con il taxi raggiungiamo la stazione. Linda è elettrizzata e nonostante non abbia riposato nel pomeriggio è ancora piena di energie. Sa che dormiremo in treno e per questa novità non vede l’ora di andare per vedere il suo letto in movimento. Il treno parte alle 22.30 e nonostante l’orario, la stazione è gremita come fosse mezzogiorno: ovunque cinesi che mangiano, bevono, e si trascinano dietro sacchi e scatoloni pieni di non so che. Il treno ultramoderno e ultraveloce è arrivato ed inizia ad imbarcare i passeggeri: si và!
Entriamo carichi nella nostra cuccetta: ognuna ha quattro posti letto così, per garantirci tranquillità e privacy, abbiamo acquistato un posto in più e la cabina è diventata una cameretta pulita e curata tutta per noi. Il quarto posto poi si è rivelato provvidenziale perchè non avremo saputo in quale altro modo sistemare i bagagli, se non approfittando di quel letto in più, visto che lo spazio per muoversi era minimo e consentiva giusto il passaggio.
Il treno parte e per tutti è già ora di provare a dormire: l’arrivo previsto è per le 7 del mattino e ci aspetta una lunga giornata. Rifaccio i letti, ci infiliamo le ciabattine di pezza colorate in dotazione, processione per il bagno, infine pigiama e buona notte. Linda prima di addormentarsi ha voluto vedere un po’ di tv con audio nelle cuffie, ma è durato poco perché dopo cinque minuti già dormiva, cullata dal treno in marcia. Per noi grandi l’addormentamento è stato meno automatico, combattendo tra il gran caldo sotto le coperte ed il freddo dell’aria condizionata che gelava la testa. Sono stata costretta a dormire con il cappello! Ma io non faccio testo, detesto l’aria condizionata e se posso, la evito anche con 40°!
Il viaggio comunque è stato piacevole, il treno pulito, silenzioso e puntuale (nessun paragone con quelli italiani!) ci ha portato a destinazione come da programma: Pechino sei nostra!
20 Maggio
Dalla stazione raggiungiamo la fermata dei taxi: un serpentone umano di decine e decine di metri si snoda davanti a noi con centinaia di persone davanti in attesa di un passaggio a pagamento. I taxi sono tanti ed arrivano in continuazione, ma le persone, asiatiche e non, sono molte, molte di più.
Non avendo la minima voglia di stare ore in piedi, in fila ed ancora assonnati, pensiamo subito ad un cambio di programma: ci hanno detto che Pechino si gira molto bene in metropolitana, così Luca dà un’occhiata alla mappa delle linee e, reputando la cosa fattibile con Linda già in piena attività, i bagagli ed i tre cambi di linea necessari, decidiamo di inaugurarla subito per raggiungere l’albergo.
Lasciamo quella fila di tribolati e cerchiamo mètro e biglietteria. Anche quì in tantissimi davanti alle 4 macchinette funzionanti per il biglietto. Capito subito che non ce la saremo cavata in quattro e quattr’otto optiamo comunque per la subway e attendiamo con pazienza il nostro turno per “dialogare” con il distributore automatico. Per fortuna c’è l’opzione lingua inglese e riusciamo ad avere due tickets per pochi spiccioli, i bimbi non pagano affatto. Raggiungiamo l’ingresso della metropolitana e davanti a noi appare qualcosa di mai visto: un fiume di testoline nere procedono a piccoli passi facendosi trasportare l’uno dall’altro verso l’accesso al treno ancora lontano.
L’impressione è stata quella di entrare in un formicaio dove migliaia di esserini silenziosi e diligenti, si apprestavano a fare qualcosa di quotidiano e routinario: è un giorno lavorativo e nell’orario di punta questa è la normalità! Noi ne rimaniamo sconvolti e incapaci di comprendere come sia possibile vivere ogni giorno così: ammassati uno all’altro, vedendo in ogni momento invaso il proprio spazio personale, ove entrano estranei, cibo, odori e sguardi. Questione di abitudine suppongo.
Ci mettiamo un po’, con Linda sempre a vista per paura di perdercela, ma alla fine usciamo dalla metro e risaliamo in superficie: l’aria è frizzante e dobbiamo aggiungere una maglia addosso. Per fortuna Luca è un segugio e fiutando l’aria arriviamo in breve al Jade Garden Hotel.
Tiriamo un attimo il fiato, lasciamo le nostre cose e ci prepariamo per uscire subito, non proprio riposatissimi ma con la voglia di sfruttare ogni minuto a disposizione. Le cose da fare e vedere sono tantissime, così siamo costretti a fare una scelta puntando alle mete storiche e irrinunciabili della capitale.
La posizione dell’albergo è strategica: si trova in pieno centro e in 10 minuti a piedi siamo nel cuore della città, nella famosa Piazza Tiananmen, uno spazio dal potente significato simbolico.
Tienanmen è da secoli il luogo sacrale del potere cinese. Posta all’ingresso della Città Proibita dove viveva l’imperatore è ricordata dai più per le proteste studentesche ed operaie del giugno 1989 verso il regime, finite nel sangue.
Linda avrebbe di che sfogarsi nella sua maniacale di raggiungere tutto correndo ma è stanchina e si rintana nel passeggino facendosi spingere pigramente dalla mamma!
Percorrendo tutta la piazza raggiungiamo l’ingresso della Città Proibita le cui dimensioni richiedono, per una visita accurata, tutto il resto della giornata e noi gliel’abbiamo dedicata.
E’ un complesso di edifici splendido, imponente e misterioso, perla dell’antica architettura cinese nonché il maggiore e meglio conservata struttura di antichi edifici in legno del mondo, inserita nel 1987 nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale. Costruita in 14 anni dal 1406 per ordine del secondo imperatore Ming Zhu Di, è stata per 500 anni, fino alla caduta della dinastia Qing nel 1911, luogo di vita e di governo di 24 imperatori che si susseguirono nei decenni. L’enormità delle dimensioni, la bellezza dello stile, lo splendore dell’architettura sono rari al mondo. Il complesso occupa 720.000 mq, con una lunghezza sud-nord di 1000 metri ed un’ampiezza est-ovest di 800 metri, ed è circondato ai quattro lati da mura alte più di 10 metri e da un canale di protezione ampio più di 50. la Città Proibita è stata edificata tenendo conto del rigoroso sistema rituale, i criteri politici e lo spirito etico delle dinastie feudali, e la struttura generale, le dimensioni, le forme degli edifici, i colori delle decorazioni e l’arredamento esprimono tutti l’imponente potere imperiale ed il rigido sistema gerarchico. Questa giornata un pò grigia non le rende giustizia…
Sulla strada del ritorno ci soffermiamo a guardare, sistemati lungo il marciapiede, gruppetti di persone presi da giochi di strategia …
Rientriamo nel tardo pomeriggio in hotel per poi uscire per la cena.
Abbiamo dietro un po’ di indirizzi di ristoranti vegani scaricati dal sito “Happy Cow”. A Pechino sono piuttosto numerosi rispetto alla media delle altre città cinesi; questo si spiega perchè quì sono prevalentemente buddisti e quindi la scelta vegetariana e vegan è molto diffusa perchè in linea con questo credo religioso.
Scegliamo un po’ a caso ma troviamo con sorpresa un locale accogliente e ben curato e, in compagnia di asiatici e non, consumiamo un buon pasto vegano. Certo, non mangi come a casa, ma è decisamente passabile e per meno di 10 euro a persona. Linda, come al solito, fa subito conoscenza con il personale di servizio che, inconsapevoli di quanto lei possa diventare invadente con troppo spago aggiunto, assecondano con sorrisi e cannucce colorate la sua intraprendenza, riuscendo così a trovarsela tra i piedi ad ogni passo fino alla fine della serata. Nonostante i nostri continui richiami all’ordine, lei li pedina senza sosta fino alla nostra partenza. Rientriamo presto, ancora un po’ frastornati per il viaggio e la giornata a zonzo ma pronti per domani: ci aspetta la Grande Muraglia!
Reportage degno di National Geographic!!!!!
Esagerato! però è il mio reportage e per me vale anche di più!
ciao Marta!!! su vb ti seguo sempre, ora vengo a trovarti ogni tanto anche qui… bellissimo il reportage!!!
Grazie mille! sono felice di vederti anche quì! passa quando vuoi 🙂
Bellissimo Marta ti faccio davvero i miei complimenti è davvero molto bello il tuo blog! E come hai detto tu nella tua presentazione sei davvero privilegiata e con te anche la tua cucciola che ha la possibilità di conoscere uno dei paesi credo più belli al mondo, io mi accontenterò di guardare i tuoi meravigliosi reportage!
Complimenti per le foto bellissime 😉
Un abbraccio 🙂
Ciao Chicca! E’ un vero piacere trovarti tra le mie pagine! Sono contenta che ti piaccia questo blog 8) !Mi piace condividere questa mia fortuna con quanti mi amano e mi seguono dall’Italia e conto che ora ci sia anche tu! Foto e racconti rendono davvero l’idea di dove sei e di quello che senti, cercherò di fissare ogni emozione per voi e per me quando rileggerò ad avventura conclusa! Le tue ricette sono sempre di ispirazione e cercherò di fare il mio meglio anche sul versante culinario, seppur con i limiti degli ingredienti a disposizione. Ma ora torno in Italia per l’estate e stò già preparando al lista della spesa da importare! 😉 A presto, con affetto 🙂
Nice pictures. Karen wants to be there too. I will arrange for it.
I’m happy to found you here 🙂 ! Beijing is very interesting but also amusing and fascinating for adult and the children 😉 See you